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La Nicca Curiosa

Il blog della viaggiatrice

Luoghi

Ghizzano e L'artigianato

Paesi

Ogni paese ha un'anima. Quella di Ghizzano ne ha una tutta sua e credo si possa definire artistica. Passeggiando per le vie del piccolo borgo, che si trova a nord-ovest di Volterra al confine con la provincia di Firenze, è; possibile assistere ad un'esperienza sensoriale sui generis. Note di pianoforte che escono da una finestra, voci che accompagnano una ballata suonata alla chitarra e la magia del lavoro artigianale, quello che giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, arricchisce la vita del paese con immagini, progetti, sorrisi e vere e proprie opere d'arte. Essere artigiano al giorno d'oggi però è; una faccenda particolare. Viviamo in un mondo dinamico, sfuggente, siamo schiavi del prêt-á-porter, dell'industria commerciale e della standardizzazione dei prodotti, delle identità e dei pensieri. Vivere da vicino il lavoro manufatturiero, prestare attenzione ai movimenti delle mani che con lavorazioni certosine creano e trasformano, riaccende zone arcaiche dell'osservatore, quelle dimenticate, nascoste magari in qualche ricordo infantile oppure mai vissuto, ma in qualche modo strettamente familiare.

giardino

Salendo per le scale acciottolate che portano al centro storico, ci ritroviamo in una piccola piazza dove le architetture mi concedono una pausa dal verde, colore ricorrente lungo la strada per Ghizzano, coadiuvate dai colori pastello della Chiesa dei Santi Germano e Prospero e da un cremisi, che ormai ha lasciato spazio a note sabbiose, di una dimora ubicata dall'altro lato della piazzetta. Proprio nel centro, dove gli occhi si soffermano nella coincidenza tra i due colossi, fa capolino una piccola costruzione, due scalini, una porta a vetri e una figura alta, rossiccia in volto che con estrema genuinità invita ad entrare. Nella stanza non c'è; nessun ordine preciso tra i vari espositori, ma un'attenzione minuziosa ai dettagli grazie ai quali il ferro prende vita.

Paesi Tradizioni Cibi

Fiori, grappoli d'uva e alberi sono gli elementi ricorrenti nelle creazioni, tutto è strettamente collegato al territorio in cui Daniele ` nato e in cui ha vissuto, i frutti delle campagne del borgo sono presenti all'interno della bottega nei colori, nelle forme e geometrie, proprio come fossero muse ispiratrici, e in quanto tali anch'esse raccontano di chi le invoca, passato, presente e futuro. Lo sguardo cade su un ulivo e poi su Daniele, ha l'aria soddisfatta, probabilmente conosce anche lui la portata di quella creazione. Le foglie sono piccole, medie, mediamente grandi. Quasi tutte verdi, tranne alcune, che hanno volutamente della ruggine marrone, proprio come quelle di un ramo vero. Il tronco è snello, le radici robuste e le olive, poche, si affacciano tra le foglie in maniera del tutto reale. Una volta scesi nella bottega vera e propria ci si ritrova davanti tutta l'essenza del mestiere, gesso, ferro, fuoco.
L'incudine riposa in un angolo nell'attesa di essere chiamata a adempiere al proprio dovere, il fondamento del principio. Viene da pensare alla vita Daniele dentro questa bottega, un ragazzino che entra dalla porta con il sogno di diventare fabbro e poi il tempo che sembra come fermarsi tra i colpi sordi del martello e lo scricchiolio della polvere di un gesso sotto una scarpa. Vale la pena di passare da Ghizzano, di fare domande anche banali, di essere curiosi e avere fame di storia, qualsiasi tipo di storia, come quella di Daniele.